Archivio fotografico della Fondazione I Teatri

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Storia archivistica

Un importante patrimonio dell'Archivio della Fondazione I Teatri è costituito dalla nutrita fototeca, in cui, ad un nucleo storico di ritratti di cantanti, giunto con una donazione privata (Collezione Agosti), si è progressivamente aggiunta l’imponente documentazione fotografica, varia e diversificata, dei servizi fotografici degli spettacoli prodotti e ospitati nei palcoscenici dei teatri reggiani, nonché la documentazione di tutta l’attività ‘altra’ proposta negli spazi teatrali: mostre, convegni, incontri con gli artisti, restauri degli spazi teatrali, ecc.

Si tratta di centinaia di migliaia di pezzi, che rappresentano un insieme di grande valore storico-artistico e documentario che l’Archivio si cura di conservare.

Dal punto di vista della datazione, le foto più vecchie sono quelle che documentano le attività d’opera, a partire dal 1931.

La documentazione del balletto è datata a partire dal 1957, e comprende anche le stagioni estive e i festival che, nel corso degli anni, hanno fatto di Reggio Emilia una delle capitali italiane della danza.

Sempre nel settore della danza, l’Archivio conserva, in modo esclusivo, tutta la documentazione dell’attività della compagnia Aterballetto, sin dalla sua nascita, nel 1978.

Anche l’attività di prosa e concertistica (compresi i concorsi e le rassegne) sono documentate a partire dagli anni 1957-59.
Inizialmente la documentazione risulta a tratti frammentaria, ma, a partire dagli anni 70, diventa sempre più sistematica, mostrando una volontà determinata a documentare, in modo preciso e capillare, la vita del teatro, in tutti i suoi aspetti.

 

Dal punto di vista delle tipologie di materiali, l’archivio fotografico si compone di materiali che vanno dalle stampe (a colori e in b/n, in varie dimensioni) alle diapositive (di varie dimensioni), dai negativi alle stampe delle provinature. Dal 2004 circa, i servizi fotografici sono quasi interamente prodotti in digitale.

 

Si stima che siano conservati più di 120.000 pezzi, sistemati in ambienti appositamente climatizzati.

I vari materiali sono aggregati omogeneamente e sono suddivisi, al loro interno, per generi (lirica, danza, prosa, concerti, ecc.), secondo criteri archivistici. Infatti, a sua volta, all’interno di ciascun genere, il materiale è stato suddiviso per stagioni e, ulteriormente, per buste o cartelle che contengono immagini dei singoli spettacoli/eventi.

Per la maggior parte, la collezione è costituita da servizi realizzati da fotografi locali, specializzatisi in fotografia di scena; pur tuttavia, il teatro ha spesso fatto ricorso al contributo di fotografi di livello nazionale e internazionale, come Vasco Ascolini, Silvia Lelli e Roberto Masotti, Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Marco Caselli Nirmal, per documentare attività di particolare importanza o rilievo.

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